Shoah.
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Martedì 27 gennaio 2009, giorno della memoria della Shoah.
Non starò qui a spiegare o descrivere cosa sia la Shoah, invito tutti ad andare su Wikipedia e a informarsi, oppure a leggere qualche libro sull’argomento, fate voi.
La razza umana, tutta, è capace di barbarie indescrivibili.
Di stermini di massa, persecuzioni, violenze, odio ne è piena la storia dell’umanità.
Oggi si celebra la memoria di una di queste atrocità, quella più famosa, più terribile, forse perché avvenuta in tempi moderni, dove la civiltà invece di perfezionarsi, scade nella debolezza più pericolosa: il giudizio di pochi su molti.
Riporto qui un pensiero di Heinrich Himmler, Reichsführer delle Schutzstaffeln:
“Himmler difatti era deciso a fare delle SS un'élite razziale, e, come lui stesso ebbe a dire nei suoi diari, esaminava personalmente le fotografie degli aspiranti e scartava quelli "il cui aspetto può apparire stravagante a un occhio tedesco"; ad esempio, a suo dire, zigomi troppo pronunciati rimandavano quasi certamente a sangue mongolo o slavo.”
La Terra non ha confini, l’umanità li ha creati e li difende, spesso senza senso.
I nazisti credevano che gli ebrei, gli slavi, gli zingari o gli africani e gli elementi asociali, come anche quelli disabili mentalmente o fisicamente, gli omosessuali, i criminali, le prostitute, i mendicanti, i giramondo e i liberali fossero sub-umani, "Untermensch".
E noi oggi?
Chi decide?
Chi sono oggi gli Untermensch?
Siamo tutti pronti ad affermare che sia un termine fortunatamente obsoleto, da dimenticare?
Per me gli Untermensch non esistono; se solo ne ammettessi l’esistenza, sarebbero tutte le persone libere ed io sarei uno di loro.
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