Un momento con Kaori.



Da "Chie-chan e io" di Banana Yoshimoto.

"Non avevo nessuna voglia di uscire dal futon, ma la vita di tutti i giorni doveva riprendere.
Mi alzai svogliatamente e cominciai la mia giornata nella casa senza Chie-chan. ...Sembrava che quell'altra vita non fosse mai esistita, che fosse stata un'illusione.
Forse Chie-chan non tornerà più, pensai.
...Però, io continuerò a pensare che alla fine tornerà, mi dissi. Mentre mi infilavo le calze, vidi la polvere danzare nella luce mattutina. E guardandola un po' incantata, mi misi a pensare...

L'unica differenza fra me e Chie-chan è che io vivo nel mondo.
Ma vivere nel mondo cosa vuol dire? Vuol dire incontrare anche persone a cui non importa niente di te. ...quando vado in Italia sono solo uno dei tanti anonimi viaggiatori. Se venissi uccisa, o abbandonata da qualche parte, nessuno se ne accorgerebbe.
Quando sei consapevole di questo, non ti senti triste nemmeno quando sai che non rivedrai più qualcuno...E' così che vanno le cose.
... La forza di quello che ti accade ogni giorno è così trascinante che, entrando in quella corrente, ci si abitua a tutto.

...Le persone creano i loro giorni con le proprie mani, compiendo grandi sforzi, e la vita scorre come un torrente impetuoso da cui si cerca di tirar fuori qualcosa e dove si prova a seguire la corrente. Quello fu un giorno molto speciale, in cui capii con spaventosa chiarezza la sua forza trascinante."

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